Disoleatore
Necessità di depurare le acque reflue
Smaltire acque reflue è sempre un problema importante, che ogni azienda dovrebbe affrontare con lungimiranza, competenza e senso di responsabilità: immettere acque inquinate in un sistema fognario, infatti, oltre a costituire un gesto ignominioso per le conseguenze ecologiche che innegabilmente implicherebbe, è anche una infrazione alle leggi vigenti. In particolare, la normativa europea UNI EN 858 del 2004, nelle sue parti 1 e 2, regola i dispositivi atti a separare l’acqua, fosse anche quella piovana, da olii o idrocarburi: autolavaggi, parcheggi, piazzole delle stazioni di rifornimento di carburante, officine meccaniche sono pertanto tenute a ricorrere ad un impianto di separazione o più semplicemente un disoleatore, prima di immettere le acque reflue nella rete fognaria.
Il disoleatore prefabbricato
Sia per ottemperare gli obblighi imposti dalla stringente normativa in materia, sia in virtù di una sempre apprezzata coscienza ecologica, i disoleatori non sono solo appannaggio dei grandi impianti di depurazione delle acque reflue, ma sono sempre più presenti con modelli di piccole dimensioni. I disoleatori prefabbricati, ad esempio, hanno dimensioni molto contenute e, offrendo la possibilità di essere installate sotto il livello della strada, sono facilmente ubicabili a mo’ di pozzetto: nelle zone di sosta soggette alla presenza di idrocarburi o olii meccanici, le acque meteoriche vengono così facilmente convogliate in questi piccoli impianti di depurazione.
Il funzionamento di un disoleatore
Separare l’olio dall’acqua è una cosa abbastanza semplice: la maggior gravità dell’acqua, infatti, consente ai grassi di risalire in superficie, permettendone una facile rimozione. Tale principio fisico è quello che viene adottato da un qualunque disoleatore: nessun additivo chimico, dunque. Tuttavia, al fine di rimuovere le particelle grasse che, per via delle minute dimensioni, stentano a separarsi, i disoleatori utilizzano filtri a coalescenza, in grado di far risalire le goccioline d’olio aggregandole in fiocchi sempre più grandi, in modo che ascendano più facilmente verso la superficie del liquido.